I croupier dei casinò e la loro passione per il gioco

I croupier dei casinò e la loro passione per il gioco

Ti sei mai chiesto come dev’essere lavorare come croupier in un casinò reale, o in uno live? Probabilmente sì, se sei un appassionato di casinò. Anche se spesso queste figure passano inosservate, in realtà sono la vera anima delle case da gioco. Ognuno di loro, con il loro stile e la loro personalità, infonde un’atmosfera specifica all’ambiente.

Ci sono dealer che amano rimanere molto seri, quasi impassibili, per cui il giocatore si sente un po’ intimorito ma sicuramene rassicurato per quanto riguarda la loro serietà. Altri croupier invece amano interagire con il pubblico, dialogare con loro – nei limiti della professionalità sempre – al punto che spesso i player entrano in un casinò per scambiare qualche parola sia con loro che con gli altri giocatori, in ossequio all’idea del gioco come occasione di socializzazione.

Al di là della propria personalità, i croupier hanno tutti un elemento in comune: la passione per il gioco. Ed è proprio questa la parte per loro più difficile: essere immersi per ore in qualcosa che li coinvolge, senza poter nemmeno far trapelare un’emozione, un istinto, un’opinione. Proprio per questo la maggior dei dealer ha necessità di oltrepassare la barriera e posizionarsi dall’altra parte del tavolo, per vestire i panni di un giocatore.

Il ruolo del tavolo verde nella vita di un croupier

La vera scuola per diventare un dealer è l’esperienza: proprio per questo, occorrono passione e dedizione. I dealer sono prima ancora giocatori, e sanno bene che l’arte del gioco non si improvvisa, ma si impara anche studiando. È fondamentale infatti, per poter svolgere questa professione, non solo conoscere le regole del gioco ma anche un minimo di regole della matematica, dal momento che occorre calcolare diversi punteggi e tenerli costantemente aggiornati.

Molti si chiedono poi se i croupier hanno tempo per giocare al casinò. Beh, in effetti il tempo che rimane loro per entrare in un’altra casa da gioco è poco, ma c’è un altro fattore importante: il dealer, mentre lavora, gioca! A differenza dei giocatori “standard”, lui non rischia di perdere denaro di tasca sua, perché gioca a nome del banco. E questo è proprio uno dei lati positivi dell’essere un dealer.

Il fatto che questo ruolo sia molto impegnativo è ulteriormente confermato da un altro fattore, ovvero che comporta anche il dover controllare il comportamento stesso dei giocatori: intrattenerli sì, ma anche controllare che non commettano delle scorrettezze e non tentino di truffare il casinò. Il tutto sempre con eleganza e discrezione: i clienti che entrano in una casa da gioco vogliono divertirsi e intrattenersi con del personale cordiale e simpatico, non con dei gendarmi!

Un altro lato positivo dell’essere croupier sono le mance: in qualunque casinò, il giocatore che vince lascia una mancia al croupier del tavolo. E alla fine del turno di lavoro, mancia dopo mancia, anche il dealer può dire di aver accumulato un bel gruzzoletto, anche di molto superiore rispetto allo stipendio di base. Il tavolo da Poker, in particolare, è particolarmente remunerativo in fatto di mance, anche se più impegnativo.

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